Caratteristiche generali

La schizofrenia è una malattia cronica che colpisce gli affetti al cervello. L’individuo colpito da schizofrenia può sentire voci che gli altri non sentono, convinto che gli altri possano leggere o seguire i loro pensieri per addirittura ferirlo. Questo può spaventare profondamente il soggetto, rendendolo anche particolarmente agitato. L’individuo schizofrenico può fare discorsi senza senso, può stare seduto per ore senza muoversi né parlare e altro ancora. In generale molte delle persone affette di schizofrenia hanno difficoltà nel trovare lavoro e prendersi cura di sé, per questo spesso finiscono a dover dipendere dagli altri. dover dipendere dagli altri. Schizofrenia deriva dal greco e significa mente separata, intendendo una separazione dalla realtà. In effetti la malattia interferisce con la capacità dell’individuo di riconoscere la realtà e gestire le sue emozioni. Purtroppo influenza anche alcune delle funzioni più evolute dell’essere umano, come ad esempio la percezione, la memoria, l’attenzione, l’apprendimento e le emozioni.

Sintomi

I sintomi vengono generalmente divisi in tre gruppi: sintomi  positivi, sintomi negativi e sintomi cognitivi.

POSITIVI: sono di solito rappresentati da comportamenti psicotici non evidenti in individui sani. Generalmente, gli individui che presentano sintomi positivi alla schizofrenia perdono il contatto con la realtà. Sono sintomi che vanno e vengono, manifestandoti a volte in maniera più grave, in caso il soggetto stia ricevendo o meno una terapia.

Tra i più comuni sintomi positivi ci sono:

  • le allucinazioni, le così dette “voci” sentite dal soggetto;
  • le manie derivano da false credenza, chi è colpito da schizofrenia è convinto che le persone siano in grado di controllare il suo pensiero e il suo comportamento attraverso onde magnetiche. A volte pensano di essere qualcun altro come un personaggio storico importante, altre sono colpiti da “manie di persecuzione;
  • i disturbi del pensiero sono caratterizzati dall’incapacità del soggetto di organizzare in modo sensato e logico i suoi pensieri, si potrebbe presentare anche con il blocco del pensiero stesso;
  • i disordini del movimento si manifestano con movimenti agitati del corpo che possono ripetersi molte volte, in casi estremi il soggetto può diventare catatonico. Ad oggi questo stato si raggiunge raramente, di solito specialmente quando il trattamento non è disponibile.

NEGATIVI: sono associati al disturbo di emozioni e del comportamento. Questi possono essere facilmente scambiati per sintomi di depressione o altri sintomi patologici, piuttosto che schizofrenia. Gli individui con questi tipi di sintomi hanno bisogno di aiuto nelle attività giornaliere, ad esempio nell’igiene personale.

Tra i sintomi negativi possiamo ritrovare:

  • il parlare in modo monotono senza muovere la faccia;
  • la mancanza di piacere nella vita di tutti i giorni;
  • l’incapacità di sostenere attività pianificate;
  • parlare poco solamente se obbligati ad interagire.

COGNITIVI: Sono subdoli e difficili da riconoscere come tipici della schizofrenia. Essi possono spesso rendere difficile condurre una vita normale e possono causare grave stress emotivo. Nonostante i sintomi positivi sono clinicamente più evidenti nella schizofrenia, ci sono molti studi attuali che riguardano i sintomi cognitivi. Tra i vari motivi, vi è il fatto della loro manifestazione con un’elevata presenza, la loro stabilità nel tempo e l’indipendenza dai sintomi psicotici. I sintomi cognitivi sono importanti per la ricerca per la caratteristica di permanere per tutta la vita degli individui colpiti. È dimostrato, infatti, che i sintomi cognitivi sono il miglior indicatore dei risultati funzionali a lungo termine.

Tra essi possiamo trovare:

  • ridotte funzioni esecutive, come capacità di comprendere le informazioni ed usarle per prendere decisioni;
  • la difficoltà a stare attenti ed a concentrarsi;
  • problemi collegati alla memoria di lavoro.

Chi può colpire

La schizofrenia è una delle patologie psichiatriche tra le più diffuse. È considerata una malattia subdola perché, nella maggior parte degli individui colpiti, i sintomi non si mostrano fino alla tarda adolescenza o alla gioventù. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che sono circa 24 milioni nel mondo le persone affette da questa malattia. La patologia colpisce indistintamente tutti senza tener conto del sesso o ceto sociale, dimostrando però che gli uomini sono maggiormente predisposti. In Italia è stimato che ci sono circa 245 mila persone affette da schizofrenia. Risulta difficile diagnosticare la malattia negli adolescenti: i primi sintomi comportano solitamente ad un cambiamento nelle amicizie, problemi nel dormire e irritabilità, tutti un comportamento tipico anche negli adolescenti sani. Fattori come l’isolamento sociale, l’aumento di pensieri insoliti ed una storia di psicosi alle spalle, possono presagire che si tratti di schizofrenia in circa l’80% dei giovani.

Cause

Ci sono varie ipotesi per le cause relative allo sviluppo della malattia. Si tratta di una eziopatogenesi multifattoriale, cioè formata da più fattori. Tra questi c’è l’eredità familiare; lo stress ambientale, dato dall’esposizione ad agenti tossici o sostanze inquinanti; lo stress psicologico e molto altro. Altri fattori che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la malattia sono gli agenti infettivi, per esempio se si contrae il virus influenzale durante il primo trimestre di gestazione si aumenta il rischio di sette volte. La causa dei danni al cervello sarebbe dovuta, in quel caso, alla risposta anticorpale e non al virus stesso. Non si deve escludere il corredo genetico, studi hanno evidenziato che la probabilità di sviluppare la malattia è dieci volte maggiore tra i parenti che tra la popolazione generale. La schizofrenia non segue però la classica regola mendeliana del singolo gene, ma più geni (almeno sette) che agiscono insieme ai fattori epigenetici ed ambientali.

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