Il termine ansia indica uno stato emotivo che si riscontra in situazione reputate dall’organismo minacciose e pericolose. Questa sensazione di tensione non è un fenomeno anormale, anzi è il meccanismo di difesa principale del nostro corpo per evitare situazioni rischiose; essa viene attribuita al termine “malattia” quando si tratta di un’ansia patologica.
Prima di continuare c’è bisogno di definire l’ansia fisiologica e quella patologia. L’ansia fisiologica, o anche detta di allarme o semplicemente normale, indica uno stato d’attivazione generale delle risorse funzionali dell’individuo, i quali comportano atteggiamenti adatti ed utili alla situazione alla realizzazione dell’obiettivo. In breve è una carica di adrenalina il quale fa sì che il soggetto raggiunga l’obiettivo.
Quest’ultima prende un’altra forma quando limita le capacità di
adattamento dell’individuo e lo “paralizza”, ciò viene anche denominato come ansia patologica. A volte può persino manifestarsi senza un motivo apparente. Questa, oltre ad essere un disturbo a sé, può ritrovarsi anche in diverse malattie psichiatriche ( tra cui la schizofrenia, la depressione e la mania), disturbi di personalità (bipolarismo), sessuali e dell’adattamento.
Quali sono le possibili cause dell’ansia?
Non vi sono cause specifiche, ma alcuni studi hanno riscontrato alcuni fattori influenzabili:
- ereditari: alcuni studi hanno dimostrato che metà delle persone affette da questo disturbo, hanno un familiare a cui è stato diagnosticato una patologia analoga;
- biologici: altre ricerche sul cervello hanno rilevato che la nascita d’ansia potrebbe essere collegata ad un’alterazione della quantità di alcuni neurotrasmettitori, ovvero i messaggeri che permettono la comunicazione tra i neuroni, cellule del cervello;
- inconsci: questa teoria fu formulata dal padre della psicoanalisi, Freud, secondo cui l’ansia deriverebbe da un conflitto inconscio che può risalire all’infanzia o svilupparsi nella vita adulta. Lo scopo principale di questa patologia è difendere il soggetto da questo ricordo per questo lo relega nell’inconscio, luogo in cui la psiche non può accedere.
Quali sono i sintomi principali?
Essi possono essere divise in tre categorie principali:
- sintomi generali
- Senso di paura e di pericolo imminente;
- Paura di morire;
- Evitamento;
- Paura di perdere il controllo;
- Apprensione;
- Paura di impazzire;
- Tensione interna soggettiva;
- Incapacità di rilassarsi;
- Ipervigilanza;
- Inquietudine;
- sintomi psicologici
- Preoccupazioni eccessive per questioni secondarie;
- Irritabilità ed impazienza;
- Difficoltà a concentrarsi e scarsa attenzione;
- Disturbi della memoria;
- Depersonalizzazione;
- Derealizzazione;
- Disturbi del sonno;
- sintomi neurovegetativi
- Difficoltà di respirazione;
- Senso di oppressione toracica;
- Fame d’aria;
- Respiro accelerato;
- Dolore toracico;
- Sensazione di testa leggera;
- Vertigini;
- Sensazione di instabilità e mancato equilibrio;
- Svenimento imminente;
- Formicolio in diverse parti del corpo;
- Vampate di calore o di freddo;
- Sensazione di soffocamento;
- Difficoltà di deglutizione;
- Sensazione di “nodo in gola”;
- Bocca secca;
- Battito cardiaco accelerato o non regolare;
- Sudorazione eccessiva;
- Senso di debolezza e stanchezza;
- Tensione muscolare;
- Tremori;
- Minzione frequente;
- Diarrea;
Cosa rientra nel disturbo d’ansia?
- ansia anticipatoria : ha breve durata ed è scatenata da un segnale reale o immaginario, associato con il pericolo;
- ansia generalizzata : è una sensazione di tensione prolungata che non è associata a stimoli o motivi particolari;
- attacchi di panico : sono attacchi d’ansia intensi che si risolvono in modo veloce, durante i quali si prova un improvviso senso di pericolo. Sono caratterizzati da sintomi fisici intensi quali palpitazioni, fame d’aria, vertigini fino ad arrivare a un senso di estraniamento dalla realtà.
Nell’ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali vengono classificati come sottocategorie d’ansia le seguenti patologie:
- Disturbo d’ansia da separazione
- Mutismo selettivo
- Disturbo d’ansia sociale
- Fobia Specifica
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzato
- Disturbo d’ansia da condizione medica
- Altro disturbo d’ansia specifico
- Disturbo d’ansia non altrimenti specificato
Cosa fare in caso si è affetti da questo disturbo?
Prima di tutto c’è da dire che questo disturbo si sviluppa in età infantile e se non curata può persistere; la fetta maggiore affetta è la popolazione femminile con un rapporto pari a 2:1. Per far fronte a tale disturbo bisogna rivolgersi a un professionista, il quale diagnosticherà la tipologia d’ansia e illustrerà come procedere.
La maggior parte dei casi si far ricorso alla psicoterapia cognitivo-comportamentale la quale mira ad eliminare o ridurre i sintomi e a raggiungere un adeguato adattamento dell’individuo all’ambiente. Essa può essere accompagnata anche da farmaci, i più comuni sono gli antidepressivi SSRI, gli ansiolitici e i beta bloccanti, i quali gestiscono i sintomi fisici.